La macchina foto è per me come un quaderno di appunti, lo strumento dell'intuizione della spontaneità, il maestro dell'istante che, in termini visivi, domanda e decide nel medesimo istante. per identificare il mondo, bisogna sentirsi coinvolti in quello che si inquadra attraverso il mirino. Questo atteggiamento esige concentrazione,sensibilità, senso della geometria. è con un' economia di mezzi e soprattutto dimenticando se stessi che si arriva alla semplicità d'espressione.
"Imaginaire d'apres nature", Parigi 1996
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